Magic Town, dove tutto è possibile

Non ricordo quando sia nata la passione per i paesaggi fantastici: credo di averla sempre avuta! Da bambina disegnavo casette ovunque ma poi da adulta ho smesso di disegnare e le avevo completamente dimenticate.

Una notte stavo provando una penna gel su un blocco notes, volevo vedere il tipo di tratto che faceva e ho lasciato la mano libera di scarabocchiare. In pochi minuti sono venute fuori case e tetti, finestre e porte; senza rendermene conto avevo creato un paesaggio che mi ricordava le favole di mille ed una notte.

Non so dove sia finito quel foglio notes ma mi ricordo bene lo stupore di aver visto quel mondo nato quasi senza rendermene conto.

Per mesi ho continuato a disegnare paesaggi di questa città colorata, di notte mi capitava persino di sognarla e di parlare con un direttore dei lavori (somigliava a Mario Bross) e di consultarmi con lui sulla città che stavamo costruendo. Dopo qualche settimana è comparso anche lui, un buffo omino stilizzato con i cappello a cilindro, che ho chiamato il postino di Magic Town (o dei sogni!) perché non ha mai mancato di recapitarmi messaggi da questo mondo incantato.

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