Se non credi in te stessa dovresti chiederti cosa significa per te lavorare

 

Che lavoro vuoi fare da grande?

Perché per alcune di noi è difficile rispondere a questa domanda?

Perché, nella nostra società, identificare il lavoro di una persona corrisponde a identificare la persona.

E visto che l’ideale (sempre per la nostra società) è fare un unico lavoro per tutta la vita, si presuppone che dobbiamo avere una sola identità.

Io sono…
Un’ insegnante
Un’ impiegata
Una maestra

Cosa succede se sei una persona con molti sé, con tante sfaccettature e tante identità?

Potresti essere bloccata dai dubbi e dall’indecisione quando devi prendere delle scelte lavorative.

In realtà,il lavoro non rappresenta la stessa cosa per tutti e ci sono almeno 4 modi di intendere il lavoro.

1. Il lavoro come impiego

Questo è il modo di intendere il lavoro che hanno moltissime persone per cui quello che conta è prendere uno stipendio e non ha molta importanza che il lavoro le faccia anche sentire realizzate.

2. Il lavoro come carriera

Le persone che vedono il lavoro come carriera cercano, nella loro occupazione, successo, riconoscimento e approvazione sociale.

3. Il lavoro come vocazione

Alcune persone si sentono chiamate a svolgere un preciso lavoro fin da piccole. Per loro è importante fare proprio quel preciso lavoro che gli dà significato, realizzazione e denaro.

4 il lavoro come strumento per realizzare la propria vocazione

Per questo tipo di persone è fondamentale fare un lavoro che, oltre a fornire denaro, le faccia sentire parte di un qualcosa di più grande, di una missione personale.

In questo modo, invece di servire un lavoro, servono la propria missione ed è proprio con questo tipo di persone che io ho deciso di lavorare con il mio percorso “dal sogno all’azione”.

Sono convinta che, quando il lavoro che facciamo non rispecchia i nostri valori e non è al servizio della nostra vocazione, ci spegniamo dentro e la nostra autostima si frantuma.

Per questo motivo, nel mio percorso, partiamo sempre dalla missione e poi passiamo alla costruzione di un lavoro che sia allineato con questa chiamata.

Questo è quello che abbiamo fatto con S., che da anni rimuginava dietro a diverse idee che avrebbe voluto sviluppare in lavoro ma aveva le idee confuse e molta paura di agire.

Quando S. ha capito qual è la sua missione, non ha più avuto nessun dubbio su quale idea trasformare in un progetto lavorativo e ora sta insegnando pittura e disegno alle donne che hanno subito violenza.

Per te cos’è il lavoro?

Un impiego, una carriera, una vocazione o uno strumento per realizzare la tua missione?

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