28 Ottobre 2019

Martino Testadura e la strada che non andava in nessun posto.

Ovvero come portare la magia della creatività nella tua vita.

Sono sempre stata follemente innamorata di Gianni Rodari, è un amore iniziato da bambina e che non si è mai spento.

Uno dei suoi libri che più ho amato è Favole al telefono.  

Il protagonista di questo capolavoro è il ragionier Bianchi, di Varese, rappresentante farmaceutico in giro per l’Italia, costretto a fare il pendolare dal lunedì al venerdì. 

Questo papà premuroso ma lontano, ogni sera, alle nove in punto, raccontava una favola al telefono alla figlia che non riusciva a dormire.

Le storie toccavano il cuore, al punto tale che le centraliniste interrompevano il loro lavoro per ascoltarle.

E le storie (se le hai lette lo sai!) sono una più bella dell’altra e sono tutte corte perché durano il tempo di una telefonata.

La strada che non andava in nessun posto è una delle perle di questo scrigno prezioso e il suo protagonista si chiama: Martino Testadura.

Martino deve questo suo soprannome alla sua cocciutaggine nel voler sapere dove andava una delle strade che si dividevano dal suo paese.

Una portava al mare.

Una seconda portava alla città.

E la terza? Chiedeva sempre Martino.

“- Quella strada lì? Non va in nessun posto. È inutile camminarci.

– E fin dove arriva?

– Non arriva da nessuna parte.

– Ma allora perché l’hanno fatta?

– Non l’ha fatta nessuno, è sempre stata lì.

– Ma nessuno è mai andato a vedere?

– Sei una bella testa dura: se ti diciamo che non c’è niente da vedere…

– Non potete saperlo, se non ci siete stati mai.”

Per fartela breve (puoi leggere qui la favola intera), Martino decide di incamminarsi su questa benedetta strada.

E dopo averla percorsa tutta arriva ad un castello mega fantastico, dove lo sta aspettando una donna che gli darà in dono ogni ben di dio.

Quando Martino Testadura torna al suo paese, annuncia a tutti del tesoro che ha trovato proprio lungo la strada che non porta da nessuna parte.

Gli abitanti del paese non se lo fanno ripetere due volte e si avviano anche loro per lo stesso percorso.

Ma….

“Ma quella sera stessa tornarono uno dopo l’altro, con la faccia lunga così per il dispetto: la strada, per loro, finiva in mezzo al bosco, contro un fitto muro d’alberi, in un mare di spine. Non c’era più né cancello, né castello, né bella signora. Perché certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada nuova, e il primo era stato Martino Testadura”.

Non so tu, ma io amo follemente questa favola perché mi sento tanto Martino Testadura!

Nelle ultime settimane ho riletto almeno una decina di volte questa favola per darmi coraggio e fare il primo passo verso una strada che nuova, dove non c’è mai passato prima nessuno e potrebbe essere una strada che non porta da nessuna parte, per quanto ne sappia oggi.

Ma, come Martino, io quella strada la vedo e voglio percorrerla…magari trovo anche io un tesoro ad attendermi.

Ti senti un po’ Martino Testadura anche tu?

Sei stanca di percorrere sempre e solo strade che conosci alla perfezione?

Vuoi portare la magia della creatività nella tua vita?

Se hai risposto sì ad almeno una domanda, allora vieni con me!

 

 

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